Paolo Migliazza

Adolescenza, radici nel cemento

Made of Cemento
Cemento

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Cemento

"We are not super heroes" è il grido di battaglia dei personaggi di Paolo Migliazza, un giovane artista calabrese che nelle sue sculture immortala tutto il disincanto di una generazione iper-tecnologica, ma incapace di delineare il proprio futuro, vivendo in una situazione di costante incertezza, come mi spiega quando gli chiedo da dove proviene tutta quella malinconia che riverbera nelle sue opere: "Appartenere a una generazione alla quale, in gran parte, sono stati dati 'superpoteri' – basta pensare al processo tecnologico degli ultimi vent'anni – 'Non siamo supereroi' suona come una negazione, ovvero una presa di posizione che rappresenta un tentativo di esprimere qualcosa che va oltre il dato apparente e le sovrastrutture che la società ci impone nel processo di crescita". Quale immagine migliore, allora, di quella di bambini o pre-adolescenti che affermano di non essere supereroi? Il disincanto di una generazione, la sua, cresciuta con Super Mario e gli X-Men; una generazione che riconosce il fallimento di una promessa che non sarà mai mantenuta. "Senza la pretesa irrealistica di un'analisi sociologica o politica," spiega, "questo titolo racchiude un bisogno di autodeterminazione e consapevolezza di sé che oggi considero come l'unica via percorribile per generare visioni autentiche in accordo con ciò che ci circonda." "Inevitabilmente," aggiunge, "questo impone una dimensione riflessiva tale da generare uno spazio che definirei metafisico, in cui la malinconia è intesa come uno stato emotivo circolare che in alcuni momenti impone immobilità. La reazione che ne deriva è la necessità di porci domande sul mondo e sul nostro essere nel mondo. Un'immobilità quindi che diventa un cono prospettico, un innesco che nel lavoro si traduce nell'espressività che restituisco alle sculture. Un corpo nebuloso, in cui lo stato di certezza non è contemplato e la metamorfosi costante appare come una vertigine che è essa stessa il significato dell'opera".

Nicola Maggi